23.10.2017 – COMUNICATO STAMPA
– SGRAVI CONTRIBUTIVI PER LE AZIENDE CHE CONCILIANO –
“Dal 17 ottobre le aziende possono procedere al deposito telematico dei contratti contenenti istituti di conciliazione tra vita professionale e vita privata delle lavoratrici e dei lavoratori per poter accedere all’agevolazione contributiva prevista in via sperimentale per il biennio 2017-2018, come previsto dal Decreto Interministeriale del 12 settembre 2017”. Lo ha reso noto la Consigliera regionale di parità, Ivana Enrica Pipponzi, che precisa che nei prossimi giorni sarà disponibile l’applicativo per l’invio dell’istanza telematica sul portale INPS.
Con tale decreto trova finalmente attuazione quella norma del Jobs Act che riservava una quota delle risorse del Fondo per il finanziamento di sgravi contributivi alla promozione di interventi di work-life balance.
Per usufruire dello sgravio occorre aver sottoscritto e depositato, presso l’Ispettorato nazionale del lavoro, a decorrere dal mese di gennaio 2017 e fino al 31 ottobre 2017, contratti collettivi aziendali (anche in recepimento di contratti collettivi territoriali) che introducano misure di conciliazione innovative, migliorative o integrative rispetto a quanto previsto dalla normativa o da contratti collettivi nazionali.
Completata la procedura telematica di deposito, il contratto sarà automaticamente trasmesso dal sistema all’ITL competente.
La prima scadenza per il deposito telematico è fissata al 31 ottobre 2017.
Il Decreto Interministeriale del 12 settembre 2017 riconosce sgravi contributivi ai datori di lavoro privati che abbiano previsto, nei contratti collettivi aziendali, istituti di conciliazione tra vita professionale e vita privata delle lavoratrici e dei lavoratori. Il Decreto prevede tre aree d’intervento:
A) Area di intervento genitorialità: Estensione temporale del congedo di paternità, con previsione della relativa indennità; Estensione del congedo parentale, in termini temporali e/o di integrazione della relativa indennità; Previsione di nidi d’infanzia/asili nido/spazi ludico-ricreativi aziendali o interaziendali; Percorsi formativi (e-learning/coaching) per favorire il rientro dal congedo di maternità; Buoni per l’acquisto di servizi di baby sitting.
B)Area di intervento flessibilità organizzativa: Lavoro agile; Flessibilità oraria in entrata e uscita; PartTime; Banca ore; Cessione solidale dei permessi con integrazione da parte dell’impresa dei permessi ceduti.
C)Area Welfare aziendale: Convenzioni per l’erogazione dei servizi time saving- Convenzioni con strutture per servizi di cura; Buoni per l’acquisto di servizi di cura.
“Per accedere agli sgravi contributivi, i datori di lavoro dovranno aver sottoscritto e depositato contratti collettivi aziendali che prevedano l’introduzione di misure di conciliazione tra vita professionale e vita privata innovative e migliorative rispetto a quanto già previsto dai contratti collettivi nazionali di riferimento o dalle disposizioni vigenti, prosegue la Consigliera regionale di parità, “il beneficio potrà essere riconosciuto ai contratti collettivi aziendali sottoscritti e depositati a decorrere dal 1°gennaio 2017 e non oltre il 31 agosto 2018, nei limiti e con le modalità stabilite nel Decreto”.
Il decreto prevede che il 20% dell’ammontare delle risorse finanziarie disponibili in relazione a ciascun anno sia attribuito in misura eguale sulla base del numero complessivo dei datori di lavoro, mentre il restante 80% in base al numero medio dei dipendenti occupati nel corso dell’anno precedente al deposito della domanda di accesso al beneficio all’Inps. La richiesta del beneficio avviene inoltrando un’apposita domanda all’Inps, in via telematica, entro il 15 novembre 2017 per i contratti depositati fino al 31 ottobre 2017 ed entro il 15 settembre 2018 per i contratti depositati entro il 31 ottobre 2018.
Conclude Pipponzi: “auspico che le aziende lucane colgano l’occasione offerta dal Governo per sostenere le lavoratrici madri e, comunque, la genitorialità, e favoriscano la conciliazione tra la vita privata e la vita lavorativa; purtroppo, nel 2016 – stando ai dati elaborati dall’Ispettorato Interregionale del Lavoro della. Basilicata – sono state 131 le lavoratrici (74 nel potentino e 57 nel materano) costrette a dimettersi dal proprio lavoro per difficoltà nella conciliazione dovuta anche alla carenza di strutture a supporto della famiglia. La peggiore discriminazione che le donne subiscono è quando le si costringe alla sofferta scelta tra la cura dei propri figli e la propria giusta aspirazione lavorativa a causa di un’organizzazione della società non concretamente contemplativa dell’esigenze della genitorialità”.