“IO TI ASCOLTO”

27.03.2020 – “IO TI ASCOLTO”

La pandemia in atto ha cambiato la vita di tutti, a cominciare dalle nostre abitudini personali. C’è tuttavia un dato da non sottovalutare: è cresciuta la solidarietà ed è mutato positivamente il rapporto della gente con le istituzioni, più vicine ai bisogni reali dei singoli e della collettività.
In questo ambito qual è il ruolo della Consigliera di Parità in una realtà come la Basilicata di oggi, alle prese con mille problemi.
“Indubbiamente l’emergenza che stiamo vivendo ci ha resi tutti più sensibili e pronti ad offrire un ausilio a quelle cittadine/ cittadini più bisognosi e fragili.
In particolare le Istituzioni hanno un compito che non deve mai cessare, essere vicini alla collettività, ed in un momento emergenziale, più che mail. Personalmente, quale Consigliera di parità della Regione Basilicata – Authority in materia di corretta applicazione della normativa sulla parità di genere e sulle pari opportunità e Pubblico Ufficiale in merito alle condotte discriminatorie sui luoghi di lavoro – devo essere contattabile e rintracciabile sempre. Pertanto, pur essendo gli Uffici regionali chiusi al pubblico, ho offerto la mia piena disponibilità ad essere rintracciata telefonicamente ovvero a mezzo mail o pec (consiglieraregionaleparita@regione.basilicata.it; consiglieraregionaleparita@pec.regione.basilicata.it). Invitando anche le lavoratrici a sporgere denunce per eventuali discriminazioni di genere subite sui posti di lavoro tramite la pagina dedicata “IO TI ASCOLTO” su l sito internet dell’Ufficio: www.coniglieraregilediparita.regione.basilicata.it.
Peraltro, nella mia funzione, sono obbligata a fornire, come ineffetti sto fornendo, tante consulenze ad aziende e lavoratrici sulla corretta applicazione della misura di conciliazione “lavoro agile/smart- working.”
In questo ambito ho sollecitato tutte le Pubbliche amministrazioni lucane (ad esempio i Comuni e l’Arpab) a dare l’avvio a detta misura. Tutte le Pubbliche amministrazioni interpellate hanno messo in atto lo smart working.”
E’ senz’altro originale l’iniziativa di raccogliere gli scritti delle donne per entrare nel loro mondo, spesso poco conosciuto se non ignorato per quella riservatezza che porta a non esternare idee, punti di vista, situazioni personali. Quale potrà essere lo sbocco di questa iniziativa. “Ho sempre pensato alla funzione catartica della scrittura, specie in momenti di crisi, quale quello che viviamo, che incidono fortemente sul senso di sopravvivenza e sulla psiche di ciascuna di noi. Attraverso l’iniziativa “LA PAROLA DELLE DONNE”, ho voluto creare un canale con le donne lucane, invitandole a raccontare storie di altre donne conosciute o a raccontarsi. Possiamo parlare di sorta di “resistenza” ai tempi del coronavirus.
Quello che ho voluto lanciare alle donne, infatti, è un vero e proprio atto di resistenza in questo momento complicato: trasformare in testo le emozioni e la forza di ciascuna di loro. Ho chiesto di raccontare la storia di una donna che hanno conosciuto alle prese con discriminazioni e riscatto, oppure storie di coraggio femminile, quello che semina il terreno al cambiamento. Tre le parole chiave da utilizzare: LAVORO, CORAGGIO e FUTURO.
I racconti dovranno valorizzare le parole proposte dedicate al superamento di pregiudizi e degli stereotipi e non potranno superare le 10000 battute. Tutti i lavori prodotti da inviare all’indirizzo: consiglieraregionaleparita@regione.basilicata.it.
Stanno arrivando già tante storie, anche da parte di giovani donne. Mi emozionano le loro parole e sono fiera di leggere i loro auspici. Ragazze che hanno già pienamente interiorizzato quei concetti di femminismo, oggi dati per scontato e spessissimo non attuati. Ragazze e donne che vogliono scrollarsi di dosso i pregiudizi e gli stereotipi di cui la società è pregna. I passi più salienti di dette storie saranno di volta in volta pubblicati sui social e, finita l’emergenza, vorrei pubblicarli in un volume e realizzare una iniziativa dedicata, magari invitando le autrici a dibattere personalmente. Ho sempre pensato che da esempi virtuosi nascono altri esempi e stimoli, altrettanto virtuosi e possono costituire stimolo per tante donne e ragazze che, anche solo dando voce ai propri desideri, possono trovare il coraggio di realizzarli.”

Per queste ed altre ragioni l’immagine della Consigliera di Parità acquista un peso forse prima di oggi sconosciuto ai più. E’ un dato positivo che disegna già ora scenari diversi.

“Ho cercato e cerco di interpretare al meglio il mio ruolo, che non è solo quello di monitorare l’applicazione corretta della normativa paritaria, ma anche di realizzare buone pratiche, azioni positive e, soprattutto, incidere sempre più sulla cultura dell’inclusione e del rispetto dei generi. Da qui anche le mie azioni giudiziarie innanzi al TAR per impugnare le giunte comunali non rispettose delle quote di genere. Il messaggio che deve passare in modo forte e chiaro è che non si può e non si deve fare a meno delle donne e che il mondo deve essere “visto” con entrambi gli occhi, quello maschile e quello femminile.
Mi fa piacere che con il mio agire molte lavoratrici sono più consapevoli dei propri diritti.
Alcune accettavano supinamente, nel corso di un colloquio di lavoro, che fosse chiesto loro dalla parte datoriale se intendessero sposarsi o avere dei figli (n.d.r. queste domande sono discriminatorie e perciò nulle ai sensi del d.lgs 198/06).
Ritengo centrale che le donne e le lavoratrici sappiano che esistono delle istituzioni cui rivolgersi, pronte ad ascoltarle e a credere in loro.”

Articolo da:

https://roccoderosa.blogspot.com/2020/03/io-ti-ascolto.html?m=1

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