06.10.2021 – Comunicato Stampa: “ELEZIONI AMMINISTRATIVE BASILICATA 2021 – REGOLE DA SEGUIRE PER LA COMPOSIZIONE DELLE NEO GIUNTE COMUNALI ”
“Il mio augurio di buon lavoro va a tutti i neo Sindaci, ma voglio rivolgere un augurio speciale alle neo Sindache (Mariangela Coringrato, Tania Gioia e Fiorella Pompa) ed alle consigliere comunali elette, in numero sempre più crescente, auspicando che tutte e tutti mettano in atto in primo luogo la necessaria sensibilità paritaria”, dichiara la Consigliera Regionale di Parità Ivana Pipponzi, “la mancata rappresentanza di genere, infatti, vulnera grandemente il principio della democrazia paritaria che postula l’imprescindibile necessità dell’apporto congiunto – di intelligenza come di sensibilità, di competenza come di visione del mondo – che solo l’armonica compresenza di entrambi i generi può conferire al corretto esercizio dell’attività amministrativa dell’Ente”.
La Consigliera regionale di Parità, comunica altresì che, quale Autorità garante della parità e delle pari opportunità e nell’ambito della sua attività di vigilanza e controllo sulla corretta applicazione della normativa sulla rappresentanza di genere nei consessi esecutivi, ha inoltrato – come di consueto – nota a tutti i neo Sindaci dei Comuni della provincia di Potenza e di Matera sulle regole da seguire per una corretta composizione delle Giunte.
All’uopo è necessario distinguere tra i Comuni con popolazione inferiore a 3.000 abitanti da quelli con popolazione superiore. Per i primi è necessaria l’applicazione dello Statuto comunale in combinato disposto con l’art. 46, comma 2 del T.U.E.L., d.lgs 267/2000 che prevedono, rispettivamente, che sia garantita la rappresentanza di genere nelle Giunte, negli Organi collegiali del Comune e negli Enti e organismi da esso dipendente e che il Sindaco debba garantire la presenza di ambo i sessi all’interno della Giunta Comunale.
“Detta ultima norma che dispone la presenza del sesso meno rappresentato in misura non inferiore al 40% dei componenti dell’organo collegiali, con arrotondamento”, prosegue Pipponzi, “non ha portata vincolante per gli Enti territoriali con popolazione residente inferiore ai 3.000 abitanti; nonostante ciò il Sindaco che ritenga di derogare al principio della pari rappresentatività, è tenuto a motivare congruamente sull’impossibilità di adempierlo, relazionando e documentando sull’attività istruttoria svolta. Peraltro, in alcuni casi lo Statuto comunale prevede anche la possibilità di attingere ad un assessore esterno, proprio in questo caso è obbligatorio effettuare un pubblico interpello alle donne (ovvero al genere meno rappresentato) per richiedere in forma pubblica la disponibilità a comporre la Giunta stessa, come da ultimo stabilito dalla sentenza n. 237/2018 del TAR Basilicata che ha annullato la delibera sindacale di un Comune lucano con meno di 3.000 abitanti”.
Quanto ai Comuni con oltre 3.000 abitanti, essi devono applicare la legge n. 215/2012 e la legge n. 56/2014 (c.d. Legge Delrio) che prevede all’art. 1, comma 137 che nessuno dei due sessi possa essere rappresentato in misura inferiore al 40% con arrotondamento aritmetico. Ovviamente anche per queste amministrazioni comunali vale la regola della necessità di documentare l’istruttoria messa in campo per garantire la rappresentanza di genere.