26.01.2017 – La condizione del lavoro femminile in Basilicata. Se ne è discusso alla Pinacoteca provinciale di Potenza, in un seminario dal titolo “Il Fondo sociale europeo per le donne in Basilicata”, organizzato dall’Autorità di Gestione del P.O. Fse Basilicata 2014 2020. L’iniziativa è stata realizzata all’interno della mostra “Liriche cromie” con la personale dell’artista Rosanna Venneri nella sala della Pinacoteca provinciale.
Dal 2006 ad oggi, il gender gap in Italia, non solo non è diminuito ma è aumentato. Peggio dell’Italia nell’Unione europea c’è solo Malta.
Le raccomandazioni dell’Ocse per centrare l’obiettivo del pareggio entro il 2030, per un evidente innalzamento del Pil a livello mondiale, inducono a fare di più.
“La Regione Basilicata – ha sottolineato l’autorità di gestione Po Fse, Francesco Pesce – guarda con attenzione al ruolo delle donne nel mercato del lavoro. Il Fondo sociale europeo è il principale strumento dell’Ue per sostenere l’occupazione e tiene fortemente conto della condizione femminile.
La donna non deve rinunciare, perché impegnata in specifici ruoli di cura, a partecipare adeguatamente alle misure di politiche attive esistenti.
ll po Fse si propone l’aumento della partecipazione, rispetto alle misure rivolte all’occupazione femminile, attraverso l’uso mirato degli strumenti di conciliazione. Ma non solo. Nell’ambito del programma 2014-2020 – ha evidenziato Pesce – nel confronto con l’Unione europea, quando ci veniva richiesta la porzione di budget da riservare alla parità di genere, abbiamo risposto che tutto il Programma del Fse tiene conto della parità di genere. Non c’è solo l’aspetto della conciliazione lavoro e famiglia. Per questo motivo, il nostro programma ha cambiato passo rispetto al precedente.
Certo, con il dipartimento Politiche della persona abbiamo messo in piedi azioni sul disagio, cioè mirate, ma tutto il resto del Programma ha a un’attenzione particolare alla parità di genere. Ne sono esempio le diverse misure messe in campo, come uno degli ultimi, i voucher per la partecipazione ai master universitari che avvantaggiano in qualche modo le donne. Tutti i 280 milioni del Programma hanno e avranno un’attenzione particolare alla parità di genere”.
Forme di lavoro troppo statiche, che dovrebbero invece essere più smart per favorire le donne nella conciliazione vita lavoro.
La consigliera regionale di Parità Ivana Pipponzi ha ringraziato l’artista Rosanna Rosanna Venneri- il leit motive è proprio la celebrazione della donna a 360 gradi, e ha sottolineato il ruolo dell’Autorità di Gestione del Po Fse e di tutto il dipartimento Formazione.
Pipponzi ha spiegato le funzioni della Consigliera di Parità e delle dinamiche legate ai fondi europei.
Il Codice delle pari opportunità e il Job act, definiscono le funzioni e il ruolo della Consigliera, nominata dal ministro del Lavoro di concerto con il Ministro Pari Opportunità. “Il ruolo fondamentale – ha detto la consigliera – è quello di rilevare situazioni di squilibrio, promuove progetti e azioni per tutta la programmazione delle politiche di sviluppo territoriale.
“Io ti ascolto” è una delle ultime campagne promossa sul sito della Consigliera di Parità per le segnalazioni sulle discriminazioni nel mondo del lavoro. Sono queste le sollecitazioni che provengono dall’Europa. In Basilicata, la situazione non è affatto rosea se si pensa che l’occupazione femminile ad esempio, è presente solo nel 25 per cento delle aziende potentine, che per di più prediligono forme di lavoro part time. ”Per questo – Pipponzi ha sottolineato alla platea- l’esigenza di mettere in campo politiche attive di conciliazione vita privata e lavoro.
Assenza di asili, mancanza di flessibilità lavoro, inducono molte donne a dimettersi. Il fenomeno delle dimissioni in bianco è strisciante, non si hanno numeri precisi”. La consigliera di Parità nel parlare di una fotografia deludente perché anche quando la donna lavora è attestata a se la cura della famiglia, ha proposto di implementare i servizi di conciliazione, e favorire occupazione attraverso forme di incentivi e accesso al credito per le aziende.
Maria Rosaria Sabia dirigente regionale Ufficio del Lavoro ha parlato del mainstreaming di genere. “Un processo – ha detto – volto a valutare le implicazioni sia per le donne che per gli uomini. Nella prospettiva del Po Fse è divenuta una strategia perché donne e uomini hanno le stesse esigenze”.
Il direttore di Sviluppo Basilicata Giampiero Maruggi ha parlato della sua esperienza in campo manageriale. “L’esperienza mi ha insegnato che il rispetto delle regole paga. Una azienda che fa crescere le sue professionalità alla lunga viene premiata nell’investimento. Dal Codice rosa, a tutte le cose realizzate in Basilicata in ambito sanitario e non solo, progetti che hanno innalzato il livello di efficienza e efficacia. Dalle presenze puramente cartolari per ottenere finanziamenti, alle reali imprese al femminile. Oggi rispetto al passato – ha detto – è mutata la loro consapevolezza. Un esempio virtuoso di Sviluppo Basilicata è stato il microcredito. Su 700 imprese, un centinaio sono state al femminile. Con soli 25 mila euro, si riesce realmente a far nascere impresa. Il fondo è rotativo e abbiamo speso quasi 17 milioni, con orizzontalità nel senso che abbiamo ricoperto 85 comuni su 131.
Anche con lo strumento del venture capital, abbiamo in poco tempo messo in campo 9 operazioni, e di queste, la maggior parte sono formate da donne. Sviluppo Basilicata, braccio operativo della Regione, sta portando avanti il compito della divulgazione – ha concluso Marruggi”. Da qui l’invito a frequentare la sede di Sviluppo Basilicata per avere informazioni. “Uscire con la consapevolezza e la conoscenza libera- ha detto Marruggi – dalle catene della dipendenza. Aspiranti imprenditori da noi troveranno personale a disposizione per avere ascolto nel realizzare il sogno di una impresa”.